Stiamo assistendo al crollo degli NFT?
Gli NFT (non-fungible token) sono stati ideati nel 2014 come meccanismo per tracciare la provenienza delle opere digitali e dare ai piccoli artisti un nuovo modo di generare economia.
Tuttavia, nel 2021 la corsa frenetica all’acquisto e alla vendita di NFT ha portato i prezzi alle stelle, in particolare dopo la storica vendita di un’opera di Beeple per quasi 70 milioni di dollari.
Alla fine dell’anno, il prezzo medio di un NFT superava i tremila dollari, nonostante l’ondata di nuovi token sul mercato.
Tuttavia, nel novembre 2022 il valore degli scambi di NFT è sceso a 400 milioni di dollari, il 97% in meno rispetto ai 17 miliardi di dollari del gennaio dello stesso anno.
Non è chiaro cosa abbia causato questa flessione, ma il calo della domanda, iniziato con il crollo del mercato delle criptovalute, ha cancellato quasi 9 miliardi di dollari.
Crollo degli NFT: dall’eccitazione al terrore (e ritorno)?
L’artista che ha inventato gli NFT, Kevin McCoy, ha raccontato di essere passato “dall’eccitazione al terrore” negli ultimi due anni.
Se da un lato è stato gratificato nel vedere quante persone si sono fatte coinvolgere nel suo “esperimento concettuale privato”, dall’altro si è reso conto che gli NFT erano diventati un veicolo di speculazione finanziaria.
Alcuni esponenti del settore ritengono che il crollo sia stato un momento per fare “pulizia” e che l’hype intorno agli NFT abbia spinto le persone a investirvi per fare soldi facili, facendo perdere di vista l’utilità della tecnologia.
Secondo lui, sebbene la pubblicità sia stata positiva per l’industria, ha anche spinto le persone verso gli NFT per le ragioni sbagliate, facendo perdere di vista l’utilità della tecnologia.
OpenSea ha deciso di rendere le royalty opzionali a seguito del crollo non tanto degli NFT quanto NFTs (non-fungible tokens) sono stati una delle tendenze più popolari del 2021, ma quest’anno hanno subito un crollo del 97% rispetto ai 17 miliardi di dollari del gennaio dello stesso anno del mercato delle criptovalute e della mancanza di domanda per gli asset digitali.
Ciò ha causato una delusione tra gli artisti, che speravano che gli NFT potessero per davvero creare un’economia più equa per i creatori digitali, offrendo un mezzo di scambio e proprietà digitale che poteva anche fornire royalty sulla rivendita.
Il crollo della bolla degli NFT rappresenta un monito per tutti coloro che investono in beni digitali, sia essi artisti che collezionisti.
È importante ricordare che, come per qualsiasi altra forma di investimento, ci sono rischi e che non è mai saggio investire denaro che non si è disposti a perdere, soprattutto in un campo ad alto tasso di cambiamento intrinseco.