DMA, rivoluzione Apple e non solo: ecco cosa cambia per big tech e utenti


Entro il 7 marzo Meta, Alphabet, Apple e altre big tech dovranno conformarsi al Digital Markets Act (DMA) che mira a garantire concorrenza equa e protezione dei diritti digitali. Ecco come si stanno muovendo le piattaforme. Apple in testa: ha dovuto aprire il proprio sistema, almeno in parte

l 7 marzo 2024 è una data da cerchiare in rosso nel calendario del mondo dell’utenza digitale, poiché segna il termine ultimo entro il quale i gatekeepers designati dalla Commissione Europea devono allinearsi alle nuove prescrizioni del Digital Markets Act (DMA).

Stiamo vedendo primi importanti effetti in questi giorni, con Apple, che ha dichiarato di aprire per la prima volta l’iPhone a download e pagamenti di app tramite canali esterni al suo app store.

DMA: obiettivi e aziende coinvolte

Molto altro potrebbe arrivare.

Il DMA rappresenta una legislazione fondamentale dell’Unione Europea, mirata a regolamentare le grandi piattaforme tecnologiche per promuovere una competizione più equa e aperta nel mercato digitale. Questa legge è stata formalmente adottata dal Parlamento Europeo il 5 luglio 2022 e dal Consiglio il 18 luglio 2022, ed è entrata in vigore il 1° novembre 2022.
I gatekeepers sono invece le grandi corporation tecnologiche che operano uno o più servizi di piattaforma principali (CPS). Vengono altresì identificati in base alle loro dimensioni di impresa, ovvero introiti annuali uguali o superiori a 7,5 miliardi di euro negli ultimi 3 anni o valore totale delle azioni di mercato di almeno 7,5 miliardi nell’ultimo anno, al volume di dati generati e elaborati e dell’influenza sui mercati digitali e sui consumatori oltre che alla fornitura di servizi di piattaforma ad almeno tre Stati dell’UE

Ad oggi, vengono individuati come gatekeepers le multinazionali Meta, Alphabet, Amazon, ByteDance, Apple e Microsoft.

Uno degli obiettivi programmatici è evitare che queste multinazionali continuino a perseguire modelli di business non in linea con i principi europei dell’antitrust e una corretta applicazione e tutela dei diritti digitali degli utenti.

Questi cambiamenti sono in via di assorbimento dalle big tech coinvolte nel provvedimento, che stanno adattando i progetti operativi in fase modificativa (Apple) o espansiva (Spotify).

DMA: l’impatto su Apple

Il sistema chiuso di Apple, che fino ad ora ha contribuito sia alla fascinazione del prodotto che alle critiche dei sistemi open, non sarà in vigore dal prossimo aggiornamento iOS.
Apple introdurrà, in quanto obbligata ad introdurre, nuove opzioni per la distribuzione di app iOS da marketplace alternativi, permettendo agli sviluppatori di offrire le loro applicazioni per il download da fonti diverse dall’App Store, intraprendendo un cambiamento sostanziale rispetto alla politica precedente.

La grande fetta di mercato legata ai servizi di pagamento (PSP) sarà altresì interessata, con l’introduzione di servizi alternativi all’interno delle app per beni e transazioni.

Possedere le “chiavi di accesso” rende il gatekeeper simile ad un proprietario terriero che può, in funzione di un provvedimento impositivo, trovarsi a dover garantire una servitù di passaggio per gli avventori che vogliano avvalersi di uno spazio altrui. Tale obbligo comporterà comunque l’adattamento del sistema alle sopravvenute necessità.

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