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La violazione del diritto d’autore in Italia raccontata dal film “Mixed By Erry”

Il film “Mixed By Erry” di Sidney Sibilia esce oggi nelle sale italiane.

Non scriverò una recensione del film (per cui rimando ad altri autorevoli giornalisti di settore), ma proverò a darvi il punto di vista di un avvocato che si occupa di Copyright.

“Mixed By Erry” racconta la storia del più grande falsario italiano di musicassette, Enrico Frattasio, e dei suoi fratelli, protagonisti a cavallo degli anni ’80 e ’90 di una delle storie più avvincenti della storia musicale contemporanea.

Vi chiederete perché la storia di Enrico Frattasio e della sua “Mixed by Erry” è meritevole di attenzione, soprattutto da parte di un avvocato.
Domanda legittima.

La duplicazione delle musicassette rappresenta una violazione della legge sul diritto d’autore, in quanto la vendita delle cassette non era autorizzata né venivano corrisposte royalties ai musicisti o alle case discografiche.

Il cast di “Mixed by Erry” il 28 Febbraio 2022
alla premiere nazionale al Cinema Modernissimo di Napoli

Se tale assunto è evidente, d’altro canto “Mixed By Erry” aveva messo in piedi una filiera distributiva così capillare da permettere sostanzialmente a qualsiasi artista inserito nelle playlist in musicassetta da lui prodotte di arrivare al pubblico senza passare per i, spesso inarrivabili, negozi di settore.

Da un punto di vista economico, venivano quindi sottratte a musicisti ed eventuali case discografiche il 100% delle royalties in cambio di un’efficiente distribuzione del proprio prodotto musicale, che è più o meno ciò che accade oggi quando un artista o un’etichetta non major pubblica dei brani su Spotify.
Il guadagno risulta (quasi) nullo in termini di proventi diretti.

D’altro canto, la potenziale incredibile visibilità ampliava ed amplia la chance di farsi ascoltare in maniera trasversale, migliorando sensibilmente la possibilità di essere ingaggiati per concerti dal vivo, con possibilità quindi di riscuotere cachet, vendere merchandising ed alimentare indirettamente l’indotto musicale.

Per l’underground musicale, molti diranno che Mixed By Erry è stato probabilmente un volano di sviluppo spesso trainato dai gusti popolari del momento (vedi il primo Gigi d’Alessio).

Alcuni artisti come Tony Tammaro, che non digerivano il fatto che terze persone lucrassero sulle proprie produzioni musicali, per contrastare simbolicamente il fenomeno decise di mettere in vendita i propri album ad un prezzo inferiore a quello che veniva venduto, contraffatto, sulle bancarelle.

Con Tony Tammaro durante un evento organizzato da Subcava Sonora

Molti altri artisti bramavano, come accade oggi per Spotify, l’inserimento in quelle playlist d’autore, così da rientrare in quel giro di distribuzione che li avrebbe potenzialmente far ascoltare ovunque.

Certo, se guardiamo al danno creato alle major, il prospetto economico cambia.
Se si pensa che nel1991 le “produzioni” di Mixed By Erry coprivano quasi un quarto del mercato discografico italiano, ci rendiamo conto che l’impatto è stato notevole.

È anche vero che l’aver orientato tutti i problemi della filiera discografica italiana nei confronti della pirateria non ha contribuito all’innovazione dell’industria, né da un punto di vista legislativo con una normativa costantemente protezionista e poco incline alla possibilità di diversificazione tra la protezione delle opere d’ingegno, né da un punto di vista economico non essendo riusciti a rispondere ai fenomeni sociali che, in un certo modo, il fenomeno Mixed By Erry aveva anticipato.

Avendo fondato Subcava Sonora, la prima etichetta italiana a distribuire musica con licenze Creative Commons distaccandosi dal copyright classicamente inteso, mentirei dicendo di non riconoscere l’importanza di Mixed By Erry nella mia formazione musicale e culturale.

Credo ad ogni modo, da avvocato, che siano maturi i tempi per affrontare una discussione sul diritto d’autore che guardi con flessibilità alle nuove tecnologie, con la consapevolezza di non poter pensare il diritto d’autore con una mentalità novecentesca.

Avv. Alfredo Esposito
Studio Legale Difesa d’Autore

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UAH [UnleashAnemaHit]

UAH [UnleashAnemaHit] – Produzioni d’Autore

premessa

Lo studio legale Difesa d’Autore ha avuto la fortuna di costruire la propria esperienza “sul campo” con oltre dieci anni di produzioni musicali, eventi e collaborazioni sparse nel settore artistico video e performativo.
Per questo motivo seguiamo spesso (ed è la parte del lavoro che più amiamo!) etichette ed artisti offrendo supporto e consulenza, oltre che in ambito legale, anche negli ulteriori settori di produzione per cui riusciamo a rappresentare un valore aggiunto (come capitato ad esempio il mese scorso con l’uscita del disco di Joe Bastianich & La Terza Classe)

UAH [UnleashAnemaHit]

Abbiamo avuto il piacere di supportare negli ultimi mesi UAH [UnleashAnemaHit], un progetto musicale nato a Napoli e che a Napoli si rivolge con l’utilizzo di un linguaggio che recupera la tradizione partenopea, nel pieno rispetto della real grammatik e pur in presenza di spunti di interessante innovazione.

Già dal nome dell’ultimo EP pubblicato (UAH YOU (2022), che gioca con il “guagliù” – da “guaglione”- napoletano) risultano evidenti i giochi creativi di un progetto variegato sotto ogni punto di vista, e che lo stesso UAH traduce con “un’istantanea ironica e disincantata della società contemporanea: un’opera in cui Napoli diventa il centro e la metafora del mondo che ci circonda, coi suoi contrasti e i suoi chiaroscuri, tra relazioni difficili, precariato, emarginazione, gioco d’azzardo e criminalità.”

UAH [UnleashAnemaHit] è un cantautore che per scelta ha deciso di mostrarsi al pubblico solo attraverso canzoni ed immagini. Forse sarebbe più corretto parlare di collettivo, visto che il suono si discosta dal classico chitarra/voce per arrivare ad elementi sonori che strizzano gli occhi al rap de La Famiglia o ai suoni trap delle ultime produzioni di D-Ross.

C’è in ogni caso da dire che ai suoni di matrice moderna si accompagna un apparato testuale decisamente narrativo, che riporta in voga il concetto di “cantautore”, pur senza seguire lo schema strofa/ritornello, in funzione di un richiamo melodico teatrale spinto dall’utilizzo dell’autotune nei punti in cui l’identità vocale cede il passo alla necessità espressiva. (Dimane Sì / King Kong (Ve voglio bbene assaje)

Anche nel remix di Spaiderman, brano già uscito in originale come singolo in dedica ai rider icone del precariato moderno, si incontrano questi elementi.

Il contributo artistico di Officina Mirabilis ha inoltre bisogno di un commento a parte, visto il corposo lavoro che ha permesso di tradurre visivamente, con scelte di palette, disegni e forme grafiche indovinatissime, la natura di questo progetto anonimo.

A dirla tutta, più che di progetto “anonimo”, termine che dopo Elena Ferrante, Banksy e Liberato ha perso il fascino della novità, potremmo parlare di progetto “sommerso”.

Sommerso in quanto non visibile ma decisamente riconoscibile ed in attesa di emergere ancora, dopo questo primo lancio e in attesa di una nuova produzione.


A proposito, cosa vuole dire Unleash Anema Hit?
La rivista Napulitanamente di L.A. la traduce con “Anima senza guinzaglio“, la libertà che prevede padroni ma che ciò nonostante riesce a non rimanere avvinghiata al proprio destino.
Proprio come UAH.